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Integra la fattispecie criminosa di cui all´art. 615-ter c.p., la condotta di accesso o di mantenimento nel sistema posta in essere non soltanto da un soggetto non abilitato ad accedervi, ma anche da chi, pure essendo abilitato, violi le condizioni ed i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso, ovvero ponga in essere operazioni di natura ontologicamente diversa da quelle per le quali l'accesso è consentito, non avendo rilevanza alcuna gli scopi e le finalità che soggettivamente hanno motivato l'ingresso al sistema

Argomento: Cybercrimes
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Pen., Sez. V, 10 ottobre 2024, n. 37344)

Stralcio a cura di Vincenzo Nigro

“(…) Con la sentenza impugnata (…) la Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza pronunciata dal Tribunale di Pavia (…) che ha ritenuto (…) responsabile del reato di cui all'art. 615 ter, commi 1, 2 e 3, cod. pen. in relazione a 257 accessi abusivi al sistema informatico dell'Anagrafe Tributaria, effettuati quale dipendente dell'Agenzia delle Entrate (…), condannandolo alla pena di mesi sei di reclusione, con i doppi benefici. Avverso la sentenza indicata ha proposto ricorso l'imputato per mezzo del suo difensore (…) affidando le sue censure ad un unico motivo articolato in più punti (…). Il ricorso è inammissibile. Il primo motivo di ricorso è manifestamente infondato in quanto non si confronta con le motivazioni della sentenza impugnata ed è infruttuoso il tentativo di scardinare il ragionamento probatorio sulla base dell'eccezione di inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dall'imputato, ai responsabili del servizio Audit interno all'Agenzia, in violazione, si assume, dell'art. 220 disp. att. cod. proc. pen., in assenza di garanzie difensive pur essendo già emersi indizi di reità a suo carico. Invero, dalla lettura delle due sentenze si desume che le dichiarazioni rese in quel contesto dall'odierno imputato hanno avuto un peso sostanzialmente irrilevante nella piattaforma probatoria del procedimento, essendo stato il giudizio di colpevolezza fondato su elementi acquisiti  aliunde, ovvero sui dati anomali emersi dal sistema informatico, sui quali ha riferito in dibattimento la teste (…) e che hanno evidenziato un numero anomalo di interrogazioni eseguite, in anagrafe tributaria, da parte dell'imputato nei confronti di numerosi clienti (…), oltre che per 94 nominativi collegati in passato al CAF. Inoltre, gli accessi in questione sono stati eseguiti nella stessa fascia oraria, in orario di chiusura al pubblico dell'ufficio, e molti di essi sono risultati effettuati nei confronti di soggetti aventi domicilio fiscale al di fuori della competenza dell'ufficio territoriale (…) presso il quale l'imputato prestava servizio all'epoca dei fatti contestati. Tanto è stato ritenuto sufficiente a rendere provata la fattispecie di reato contestata all'imputato, tanto più considerandosi che il medesimo, in sede di esame dibattimentale, non ha negato la veridicità del fatto storico contestato e la [continua ..]

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